Le ricette perdute del ristorante Kamogawa by Kashiwai Hisashi

autore:Kashiwai Hisashi [Hisashi, Kashiwai]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Einaudi
pubblicato: 2023-03-14T12:00:00+00:00

Capitolo quarto

Tonkatsu

1.

Terminato il lungo e freddo inverno, finalmente anche a Kyōto tornò la primavera.

A tagliare di traverso l’ampia Karasuma-dōri tenendosi lo Higashi Hongan alle spalle si raggiungeva subito Shōmen-dōri, dove i vividi colori della stagione nuova, il rosa, l’azzurro e il giallo limone, risaltavano anche sugli indumenti della gente che faceva avanti e indietro fra le stradine laterali. Mentre camminava in direzione est, Hirose Suyako aveva invece un’aria mesta nella sua giacchetta nera e nel vestito grigio cenere. Avendo controllato la cartina, era sicura che l’edificio davanti a lei fosse quello che cercava, ma l’assenza di un’insegna la lasciava quanto mai perplessa. Accanto a una porta scorrevole di alluminio vi era una piccola finestra da cui filtrava un brusio di voci e risa, a conferma che l’edificio non era una normale abitazione. Si poteva anche avvertire l’odore tipico che proviene dagli interrati di certi grandi magazzini.

– Alla prossima! – Nell’istante in cui la porta venne spalancata con un colpo secco, il gatto tigrato che se ne stava appisolato fuori trotterellò verso il giovanotto in bomber bianco appena uscito dal locale.

– Scusi, è questo il ristorante Kamogawa? – chiese Suyako al giovane, che, nel frattempo, si era chinato ad accarezzare il micio sulla testolina.

– Immagino di sí… È gestito dal signor Kamogawa e da sua figlia.

Suyako abbozzò un inchino e, senza perdere altro tempo, aprí la porta. In quel momento Kamogawa Nagare sbucò dalla cucina, asciugandosi le mani con uno strofinaccio. – Vuole pranzare?

– In realtà sono venuta a chiederle se può trovarmi un piatto…

Nagare si voltò verso Koishi. – È mia figlia a occuparsi delle indagini, – replicò senza giri di parole.

– A dirla tutta è mio padre a investigare, ma… È sicura di non avere fame? – chiese la ragazza.

L’orologio segnava mezzogiorno e mezzo.

– Che cosa avete? Ho gusti un po’ difficili –. Suyako lanciò un’occhiata al bancone, dov’era rimasto un piatto di ramen con del brodo dentro.

– Scegliamo noi per chi viene qui la prima volta. Ha qualche intolleranza? – si accertò Nagare.

– No, ma non amo i cibi grassi né la carne, – replicò Suyako, dando un’occhiata in giro.

– Se le va bene qualcosa di leggero, posso prepararglielo in un attimo.

La donna parve sollevata. – Ottimo, mangio sempre poco.

– Visto che per cena abbiamo ricevuto una richiesta di un menu tradizionale, sceglierò fra i piatti che stavo preparando –. Mentre Nagare si affrettava verso la cucina, Koishi invitò Suyako ad accomodarsi su una sedia foderata di tessuto rosso.

– Non avete insegne né menu. È curioso questo ristorante, – mormorò Suyako, tornando a guardarsi intorno mentre la giovane le posava davanti una coppetta per il tè.

– È stata brava a trovarci!

– Ho letto un vostro annuncio su «Primavera e autunno in cucina».

– E quel trafiletto le è bastato? – chiese Koishi, immobile con la teiera in mano.

– Non trovando il vostro numero ho provato a chiamare in redazione, ma non è servito a molto. Non mi hanno neanche detto a cosa serviva quell’annuncio, cosí alla fine mi sono arresa e ho chiesto in giro –.

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